La storia antica della città di Pompei fu un fiorente centro commerciale, situato alle pendici del Vesuvio ed alla foce del fiume Sarno. Appartenne agli Osci, agli Etruschi, ai Sanniti e infine ai Romani. Fu espugnata nell’ 89 a.C. da Silla e in epoca augustea fu eretta a Municipio.
Fu colpita e danneggiata da un grave terremoto nel 62 d. C. e quando aveva sanato da poco le ferite della sciagura, sopravvenne l’estrema rovina che avrebbe per lungo tempo cancellato dalla storia il suo nome.
Era il 24 ottobre del 79 d. C. il Vesuvio con una terribile eruzione seppellì l’antica città di Pompei, Ercolano e Stabia.
Pompei fu coperta da uno strato di cenere, pomici e lapilli alto circa 7 metri. La maggior parte dei fuggiaschi, trovò la morte lungo il litorale e sulle vie che conducevano a Stabia e a Nocera. Quanti, invece, avevano cercato rifugio nei sotterranei perirono per soffocamento. Le impronte in gesso dei loro corpi in agonia costituiscono la più drammatica testimonianza delle loro ultime tragiche ore di vita.
La più illustre vittima fu Plinio il Vecchio, naturalista e comandante della flotta romana a Miseno, che si mosse, dai Campi Flegrei, per recare aiuto e osservare da vicino il cataclisma. In una lettera, indirizzata dal nipote Plinio il Giovane a Tacito, si legge la cronaca della tragedia.
La recente storia della città di Pompei, coincide con la sua scoperta nel 1748, quando si iniziarono gli scavi, che fino ad oggi hanno portato alla luce quasi tutta la città. Pompei ci restituisce una vivace documentazione sulla vita quotidiana nel mondo romano.
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